Tor di Quinto - Il buonismo ci seppellirà

Ben ritrovati a tutti e scusate per l'assenza (che tra l'altro non è del tutto finita).

Giovanna Reggiani è morta. La donna di Tor di Quinto (Roma) rapinata, menata, seviziata e quanto altro di peggio era possibile farle, ha lasciato questo mondo di merda e soprattutto questo gran centro d'accoglienza senza fondo che è l'Italia. Certo, non che ci stesse bene, in quell'angolo di Roma dimenticato da tutti e dal Walterone in primis che se proprio non gli va di fare il fascista mandando una squadra coi manganelli, almeno le strade le pulisca e le illumini, che tanto l'ICI gliela pagano anche gli abitanti di Tor di Quinto. Però magari, anche se tutte le volte che si affacciava alla finestra della sua abitazione vedeva lo schifo, Giovanna lì aveva i suoi affetti, le sue amicizie, la sua vita; anzi: i suoi cari avevano lei, e ora non ce l'hanno più.

L'insaccato, che fino ad oggi ha fatto lo gnorri di fronte alle continue richieste di città più sicure, ha firmato un provvedimento urgente sulla sicurezza, e il comunista del quirinale subito dietro di corsa. Fini ha riso in faccia a tutti, così ora hanno come impegno primario il restauraro della faccia dopo quest'altra - grave - figurona di merda e già si sono dimenticati della sicurezza dei cittadini. Il Gianfranco Nazionale, dicevo, ha ricordato la necessità di espellere non solo i delinquenti, ma anche i nullatenenti e coloro che comunque non sono in grado di autosostentarsi, che tanto in quelle condizioni saranno portati in futuro comunque a commettere dei reati.

Inutile continuare con questa carità penosa nei confronti di chi non siamo in grado di aiutare; se quelli devono stare in una baracca alla periferia di Roma, possono benissimo stare in una baracca alla periferia di Bucarest, piuttosto che di qualsiasi altra città che non sia italiana!