DL sicurezza,"Così non lo votiamo"

Da TgCom

Fini: "Non ci sono le condizioni"
Gianfranco Fini ha annunciato che il centrodestra non è intenzionato a votare il decreto sulla sicurezza se non verranno poste delle modifiche. "Al momento non ci sono le condizioni per esprimere un voto favorevole al decreto, nonostante le parole di Padoa-Schioppa e di Amato. Se il testo è quello presentato alle Camere non lo voteremo", ha detto il leader di An al termine del vertice della Cdl.
''Nel testo - ha spiegato Gianfranco Fini - non c'è la norma che abbiamo tutti invocato per l'espulsione dei cittadini comunitari, anche per coloro che sono nella impossibilità di dimostrare un reddito''. ''Non c'è - ha aggiunto - la parte relativa alle espulsione per intervento coatto''.
In una nota di tutto il centrodestra, riunito nella sua residenza romana dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, si legge che "l'opposizione si impegnerà a presentare pochi e qualificanti emendamenti al decreto sicurezza del governo". Il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, che ha preso parte al vertice ed è stato accolto, secondo il retroscena raccontato dal segretario del Pri, Francesco Nucara, da un applauso degli altri partecipanti all'incontro, ha chiarito poi che le proposte dell'opposizione riguardano proprio le "lacune" del decreto lamentate da Fini, ovvero maggiori risorse di cui dotare le forze di polizia per fronteggiare l'emergenza, espulsioni efficaci e reali che riguardino anche chi è in Italia senza lavoro e senza fissa dimora.

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Intanto sabato 10 novembre a Roma in P.le della Radio (Marconi) On. Luca Romagnoli terrà un comizio con questo appello:

Italiani, militanti e simpatizzanti del centrodestra, cittadini Romani, diamo un segnale esplicito: a chi malgoverna la Nazione e a chi la città di Roma. Italiani, Romani, questa volta è importante essere in piazza. Questa volta è importante dimostrare di essere in piedi! Dimostriamo l’orgoglio della nostra appartenenza e il diritto al primato italiano. Dimostriamo, questa volta anche con la nostra presenza, che vogliamo tornare ad essere "padroni a casa nostra", liberi noi, le nostre donne, i nostri figli di vivere una vita dignitosa e senza paura delle prepotenze, delle vessazioni, delle violenze di chi è emarginato da altre società e da altri Paesi e viene nel nostro, accolto, tollerato, addirittura privilegiato a scapito dei diritti degli italiani e in spregio ai doveri della legalità. Per questo, almeno per questo, Italiani, Romani, partecipate con noi alla manifestazione di sabato. Soprattutto dimostrate a chi pretende di scegliere per voi che il tempo della solidarietà e dell’accoglienza deve finire, perché deve finire la vulgata di troppi “benpensanti”, che fanno degli italiani gli unici stranieri in Patria nostra.