giovedì 26 aprile 2007

W LA RESISTENZA

"Come può uno scoglio arginare il mare?"
Lucio Battisti

(appropriazione indebita delle Brigate Rosse...)
Ma basta... Ho le tasche piene degli usurpatori di parole... Facciamola finita... Io mi riprendo il diritto di combattere quella battaglia per il “giusto termine” evocata da Ezra Pound. Anzi: mi riprendo il “giusto termine”, punto (esclamativo...)! CHE VUOL DIRE “RESISTENZA”?Che vuol dire “resistenza”? Dizionario Dardano della lingua italiana: “Resistere al nemico, all’avversario, all’aggressore, all’avanzata nemica...”. Si resiste, quindi, (anche, forse... MA, per me, sopra tutto: al movimento in avanti del nemico, NON a quello che è costretto a ritirarsi..). E, allora - vi chiedo - nell’epilogo della seconda guerra mondiale: chi ha resistito a chi? Se qualcuno si allea all’invasore (vero...) che avanza, affermando il suo diritto a tradire l’alleato (vero...) che si ritira, ha diritto quel lui a fregiarsi del titolo di “resistente”? Questa non si chiama “resistenza”, si chiama, al massimo, collaborazionismo. Se non lo avete ancora capito, mi voglio riappropriare della parola “resistenza”. E, sia chiaro, non perché manchino le alternative: “boia chi molla”, per esempio, è ottima metafora per esprimere lo stesso concetto... Ché d’immaginazione, ringraziando dio, possiamo vivere di rendita... E se diciamo “resistenza”, sappiamo dare al “giusto termine” anche il vestito buono della poesia... MEDAGLIA (ALLA LORO DOPPIA FACCIA...) DI BRONZOMa andiamo per gradi. Mettiamo il caso che in casa mia entrino i ladri e che io mi rivolga al condomino, di cui sono antecedentemente amico e con cui condivido qualche interessuccio ideale (non di poco conto...), chiedendogli soccorso. Poi, visto che i ladri sono in “soverchianti forze”, io decida di allearmi con loro (i ladri...) e contro l’inquilino che avevo chiamato in mia difesa. Non solo: mi metto pure a collaborare coi ladri a fin che mi derubino, espropriandomi, in soluzione finale, per fino della piena sovranità di casa mia. E mettiamoci, ultimo ma non ultimo, che il condomino, pur avvertito del mio cambio di umore, ritenendo che in me ci sia del buono e che devo solo essere momentaneamente impazzito per comportarmi così, continui ad impegnarsi in mia difesa non a chiacchiere, ma rimettendoci fin anche (e non poco...) del suo. Ecco, allora: io, sto “resistendo”? A chi? Al condomino che ho chiamato in casa per difendermi? Ma per favore... Se avessi operato così, al massimo, mi considererei uno che ha sloggiato il condomino per favorire i ladri i quali, improvvisamente, e per chissà quale alchimia del pensiero contorto, mi sono diventati simpatici. Tanto simpatici che, in tribunale, accuso il condomino di occupazione abusiva e, in favore dei ladri, li testimonio come forze di liberazione... La chiamereste “resistenza” la mia? E, se mai (ma il “mai” in questione è un pura assurdità...), avrei qualche buon motivo per gloriarmene? Medaglie d’oro, medaglie d’argento, medaglie al gonfalone, alla memoria, al valore... medaglie a tutti e per tutto ma, per favore: non chiamatele (medaglie...) alla “Resistenza”. Altrimenti, è giusto che qualcuno vi appioppi quella di bronzo alla doppia (vostra e della medaglia....) faccia tosta di chi usurpa, insieme al “giusto termine”, la verità... Io non vi chiedo di rinunciare alla vostra storia: in fondo, ve la siete pure meritata (voi, venticinquemila o trentamila collaborazionisti della prima ora, insieme a quei quaranta milioni di antifascisti a tempo scaduto e risultato acquisito...). Vi chiedo solo di smetterla con l’appropriazione indebita di un “termine” (il “giusto termine”...) che non vi si addice: “resistenza...”. LA RESISTENZA È UN’ALTRA COSA ......perché, di solito, si “resiste” da una condizione di inferiorità. NON dalle posizioni di chi si schiera con le forze soverchianti... Io non c’ero, pur troppo... Mi sono dato un tempo per esistere che aveva già scavalcato in avanti, e da un bel pezzo, l’antemurale dell’unica vera “resistenza” italiana (includerei, senz’altro, la difesa della Repubblica romana, garibaldina e mazziniana... Se non che, questa, è una storia che precede l’unità d’Italia e, per ciò quindi, evito...). Anche se ho pagato ugualmente l’assunzione di responsabilità ontologica di quel tempo in cui non c’ero, se potessi retrocederei il mio antemurale anagrafico al 1945. Sfortunatamente, non si può. Ma se ci fossi stato, mi sarei iscritto volentieri sotto il titolo: resistenza all’invasore. Ma a quello vero, però, NON a quello che si sono inventati gli ottosettembrini del 1943, illuminatisi sulla via di Damasco che ci ha portati tutti, dritti dritti, a mendicare il nostro pane quotidiano sulla piazza affari (sporchi...) di Wall Street e zone collegate. Ditemi, ottosettembrini di ogni maniera e gusto: 60 anni non vi sembrano lasso di tempo sufficiente per ammettere di aver affossato, con la vostra collaborazione al nemico, l’unica, vera e realizzata rivoluzione italiana?IO, FRANCO TIRATOREIo mi vedo lassù, su un campanile qualsiasi, a spargere coriandoli di piombo sull’invasore della “fragile e deliziosa Italia ferita che non muore...” (dove) “...i proiettili strimpellano la voluttuosa prima linea di combattimento...” (dove) “...crepitano impazienze di polveriera senza dubbi...”. E dove mi sarei fatto volentieri saltare l’anima, nell’aria celeste di quella primavera, col “tritolo estratto dal midollo del nostro scheletro” (i corsivi sono di F.T. Marinetti: "Quarto d’ora di poesia per la X mas"). E lassù, avrei aspettato la sorte, recitando a (futura...) memoria: “Aprile è il più crudele dei mesi...” ma “...Per questo, e solo per questo, noi siamo esistiti...” (T.S. Eliot, The Waste Land). Sottoscrivendo, in fine, il tutto: io, Franco Tiratore...

MA IO NON C’ERO...
...Io non c’ero, maledizione... Io non c’ero quando si resisteva alle armate reazionarie, sulle ultime barricate della nostra rivoluzione... Peccato... Peccato, davvero... In quella primavera del 1945, sarei morto facilmente e felicemente anch’io. E, davanti al plotone d’esecuzione, con il braccio teso nel saluto romano, sorridente e auspice, mi sarei preso il gusto di togliergli la parola: W LA RESISTENZA...
Miro Renzaglia

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Bene ragazzi, bravi davvero. Ma articoli brevi, articoli brevi, che diamine!!!

Anonimo ha detto...

Se vuoi tu migliorar la posizione
ed aumentare il minimo della pensione,
fai subito domanda di assunzione
in uno dei nuovi canali della teleinformazione

ed ogni sera tu alle otto e trenta,
la lacrima sul ciglio, la voce spenta,
raconta che a Milano è mancata la luce
perchè uno sconosciuto ha gridato: "Viva il Duce"
e che se il tuo sito e' saltato di nuovo
non puo' esser che un colpo di Ordine Nuovo.

Anonimo ha detto...

Che vuol dire resistenza,
vuol dire che mentre viaggi sull'A1 da Parma a Milano in piena pianura padana, hai fatto quella maledetta Cisa, t'ha fatto reazione il latte con tutte quelle curve, l'autogrill è lontano un casino, intorno nemmeno un boschetto, e te sei lì che sudi e lei vuole sortire e te resisti, resisti, un ne puoi più e alla fine dici: vaffanculo bisogna che mi fermi un ce la faccio basta resiste ... allora ti fermi ....
è cosi che è finita la resistenza.

Anonimo ha detto...

Ehi ragazzi, un articolo così non lo leggevo da tempo...
Forse sarò banale, ma considerando l' analisi fatta nel post che condivido al 100%; mi viene da scrivere un frase che non ho mai scritto finora:

W LA RESISTENZA!

Anonimo ha detto...

Ragazzi vi saluto.... ci si sente tra qualche giorno... vado a Praga!

Saluti romani a tutti...

Anonimo ha detto...

Fabio Firenze, ormai lo so. Quando scrivi 'ste cose mi fai incazzare come una muta di iene ... ma questa è "casa vostra" quindi evito.
Per quanto riguarda la "resistenza", quella che mi viene in mente è una vecchia battuta di quando era presidente un vecchio socialista : "Sai qual'è la differenza tra Pertini ed uno scaldabagno ? Nessuna. Se gli tolgono la resistenza restano due bidoni !"

P.S. : nessuno ha combattuto per la gloriosa bandiera che hai citato nel post precedente, è quella bandiera che ha combattuto per noi !!!

Anonimo ha detto...

Vabbé, Flagello, quello dipende dal fatto che uno sia antiamericano o filoamericano; a me personalmente gli americani non stanno affatto antipatici, ma per non farti incazzare non ne citerò le ragioni. Ma da qui al dire che quella bandiera ha combattuto per noi, ce ne vuole! Quella bandiera ha combattuto fondamentalmente per se, dal momento che se non interventivano l'Italia o diventava avamposto dei comunisti oppure dei nazisti, e dal momento che questi ultimi non avrebbero durato a lungo... la nostra penisola sarebbe diventata inevitabilmente comunista. E allora meglio metterci lo zampino e tenere l'URSS un po' più in là. Poi non è che la cosa gli sia venuta tanto bene, infatti dopo 60 anni siamo alle solite: i comunisti ci sono eccòme! Ma d'altra parte vabbene buttare i soldi a palate per trasformarci tutti in democristiani anticomunisti, ma quando i soldi finiscono cosa c'è di meglio che unirci come pecoroni credendo che "SOLO INSIEME CONTIAMO QUALCOSA" (questa l'ho letta su un manifesto di quel deficiente di DiLiberto).
Dai Flagello, incazzati, che mi piaci quando ti infervori!!!

Anonimo ha detto...

MFL ... non vorrei ripetere qui quello che ho già detto e ripetuto più volte altrove ...
Mi limito a consigliarti / consigliarvi di leggere meglio la Storia. Gli USA intervennero dopo l'attacco giapponese del 7 dicembre 1941 a Pearl Harbour. Prima di quella data nonostante le insistenti richieste britanniche, l'atteggiamento americano era quello consuetamente isolazionista. Se un rimprovero può essergli fatto è semmai di non essere intervenuti prima ...
Se ancora non sei / siete convinti di poter dire e fare quello che dite e fate GRAZIE agli Alleati ed in primis agli USA, è solo un peccato. In fin dei conti confermate quanto penso da parecchio : per l'Italia essere restata fuori dalla cortina di ferro è stato un danno, se avessimo patito come nell'est Europa forse oggi avremmo meno marmaglia rossa ma anche meno gente che fa torto alla propria intelligenza per dire stronzate antiamericane ...

P.S. : non fate i pirla e venite il 16 giugno a Bologna alla "impatriata giuliva" che si sta organizzando, se no mi infervoro veramente !! :-)

Anonimo ha detto...

Flagello fitta il campetto che facciamo una partita, voi in maglia azzurra e noi in maglia nera...

i nostri 11 ci sono, ma il problema e' che vogliono gioca' tutti in attacco ;)

Anonimo ha detto...

Flagello, ti parrà strano, ma rispetto profondamente le tue parole ed in buona parte le condivido, in fondo lo sai. Ma a Bologna vacci te, di gente falsa in giro ne ho anche vicino a casa, non ho bisogno di fare 100km all'andata e 100 al ritorno. Ovviamente sai che non parlo di te. Salutami tanto tanto caramente Edo quando lo vedi...