lunedì 12 gennaio 2009

Forza Franco !


Ministero degli Esteri: visita del Ministro Frattini in Croazia

La visita in Croazia del Ministro Frattini avviene in una fase delicata per la prospettiva europea di Zagabria. La Croazia guarda all’Italia, Paese fondatore dell’UE e sincero sostenitore dell’allargamento, quale partner prioritario per un’accelerazione dei negoziati che a Zagabria si vorrebbe chiudere entro il 2009.

Sono previsti colloqui con il Presidente della Repubblica Mesic, il Primo Ministro Sanader, il Ministro degli Esteri Jandrokovic ed il Presidente del Parlamento Bebic. Dopo i colloqui, il Ministro Frattini terrà una lectio magistralis presso l’Università di Scienze Politiche sul futuro dell’Europa. A seguire è prevista una breve visita a Pola per un incontro con i rappresentanti della Minoranza italiana autoctona.

Gli obiettivi prioritari della visita sono:

1. Rafforzamento della cooperazione economica bilaterale.

L’Italia, con oltre €4 miliardi di interscambio, è stabilmente il primo partner commerciale della Croazia. Il mercato croato offre notevoli opportunità d’investimento legate sia ai processi di privatizzazione (comparti agro-alimentare, manifatturiero, turistico, cantieristico ed edile) sia ai piani di sviluppo energetico e delle infrastrutture.

2. Firma del Memorandum di cooperazione bilaterale.

Nel contesto del rafforzamento delle relazioni bilaterali, assume rilevanza il Memorandum di cooperazione che viene firmato in occasione della visita. L’obiettivo del Memorandum, simile a quello in vigore con la Slovenia, è la creazione di un Polo di Sviluppo nell’Alto Adriatico attraverso una collaborazione bilaterale strutturata nei principali settori (industria, energia, ambiente, infrastrutture, trasporti, agricoltura, università e ricerca scientifica).

3. Conferma dell’Italia quale partner di riferimento nel processo di adesione alla UE.

Tema centrale dei colloqui sarà il negoziato di adesione alla UE della Croazia. Il Rapporto della Commissione (5 novembre) ha fornito a Zagabria una road map indicativa per chiudere i negoziati tecnici entro il 2009 ed una successiva formalizzazione dell’adesione tra il 2010-2011. Zagabria è chiamata ad un impegnativo percorso di riforma nel settore Giustizia (capitolo 23) e a ristrutturazioni nel comparto dei cantieri navali con lo smantellamento degli aiuti di Stato al settore.

4. Minoranza italiana.

La tappa a Pola consentirà di ribadire il costante sostegno dell’Italia alla nostra Minoranza autoctona, testimoniando la vicinanza delle nostre Istituzioni; ed inoltre si parlerà della restituzione agli esuli di circa 1500 proprietà confiscate dall'ex stato jugoslavo, e che essendo state nazionalizzate potrebbero tornare ai proprietari.

5. Intensificazione del dialogo politico sulle dinamiche regionali.

I colloqui consentiranno uno scambio di vedute sugli scenari regionali, in particolare sugli sviluppi in Serbia, Kossovo e Bosnia. Zagabria ha adottato una linea pragmatica nella regione, in linea con le posizioni espresse dalla UE.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

speriamo bene dopo aver sentito le cazzate dello sloveno!!

Anonimo ha detto...

mha, sinceramente andando in quelle terre mi sono accorto dell'odio che sloveni e croati nutrono nei nostri confronti, quindi non mi resta che dire:

"terra rossa, terra istriana, terra mia terra italianA. RIPRENDIAMOCI FIUME, L'ISTRIA E LA DALMAZIA.


In alto i cuori!

Albert-one

Anonimo ha detto...

Mettete un elmetto a fini...che ci pensa lui, valido eroe, ad andare a sistemare tutto.

Non vedete? l'ha portato talmente tanto che ha ancora il segno sulla testa. Schiacciata come una focaccina.

Anonimo ha detto...

Ave Compagni !
L'Italia è l'unica che ha pagato perdavvero le conseguenze della 2° guerra mondiale.
Per uno pseudocolonialismo che non ha fatto altro che del bene ( non stiamo a rivangare le opere del Regime in Libia, Somalia, Eritrea
dove fino agli anni venti i negri stavano a sculaccià i macacchi e dopo si sono ritrovati con scuole, ferrovie, ponti e strade) abbiamo pagato un prezzo esagerato, i nostri concittadini di Istria e Dalmazia che quando è andata bene sono stati cacciati a pedate nel culo e privati di tutti i beni.
Chiunque di noi sia andato in Istria e Dalmazia non ha potuto che notare l'impronta Italiana, la cura nei paesi e nelle terre che sono state occupate da gentaglia messa li da josip broz e per cinquant'anni è vissuta da bravo comunista cioè alle spalle del governo.
Alberto il risentimento c'è da parte degli immigrati e da parte di coloro che - comunisti - sono stati per anni indottrinati all'antitalianismo ma che si sono dimenticati di quando passavano la frontiera per pigliare una cioccolata perchè dalle sue parti non c'avevano manco l'occhi pè piagne. C'è una slovenia ed una croazia che conosco io che apprezza ed ama l'Italia però non lo so quanto conta, staremo a vedere ..... oh e poi tra tutte e due contano si e no 6 7 milioni di abitanti, una bella invasione e via.

p.s. mi sta garbando di molto fini (no quello dei tortellini) è propio una caata !